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Rigenerazione Urbana: un parco tra archeologia industriale e pitture mangia smog

Micol Oggioni
Le magie della Rigenerazione Urbana

Tante città e comuni italiani sono da tempo impegnati in progetti di rigenerazione urbana. I territori cambiano volto e si arricchiscono di servizi e strutture per rispondere alle esigenze dei cittadini, ma anche per reagire alle importanti sfide comuni imposte dai cambiamenti climatici e dall’inquinamento.

Ma come può un’area industriale dismessa trasformarsi in un progetto di rigenerazione urbana sostenibile e partecipata?
Vi proproniamo come caso studio e come fonte di ispirazione per future progettazioni quello del Parco Aurelio Peccei, inaugurato a Torino nel 2015 e situato nell'area di Barriera di Milano, quartiere storico della zona Nord della città (Spina 4 - Progetto Urban Barriera).

TRASFORMAZIONI COMPLESSE

Il Parco Aurelio Peccei è uno splendido esempio di rigenerazione urbana dove una grande superficie ex-industriale - circa 43mila metri quadri - è ora il cuore verde del quartiere (27mila metri quadrati di prato, 420 alberi): un punto di ritrovo per bambini, giovani e famiglie, una sintesi perfetta tra innovazione, ambiente e qualità della vita.

L’area, un tempo occupata dalle officine Iveco-Telai, e` stata coinvolta in un importante processo di trasformazione urbana che ha previsto la sostituzione dei fabbricati industriali con nuove residenze, spazi commerciali e, appunto, una nuova area verde attrezzata: alberi, corpi luminosi led, giochi e attrezzi per l’esercizio fisico, percorsi ciclabili e una “cattedrale” industriale.

La trasformazione è stata resa possibile dalla determinazione e dal lungo impegno dell’amministrazione comunale e di un gruppo di lavoro multidisciplinare composto da agronomi, architetti, ingegneri, e antropologi. Le attività di rigenerazione hanno comportato la demolizione dei vecchi edifici, la bonifica dell’area, la messa in sicurezza dei manufatti di archeologia industriale e la progettazione partecipata dei nuovi spazi.

IMPATTO ZERO

Le scelte progettuali adottate sono state particolarmente attente alla sostenibilità ambientale: ad esempio le modalità di gara hanno previsto a carico della ditta aggiudicataria dei lavori l’onere di un cantiere a impatto zero che bilanciasse, attraverso la messa a dimora di nuovi alberi le tonnellate di CO2 prodotte e immesse nell’atmosfera nel corso dei lavori. Pratiche sostenibili sono state adottate anche nelle fasi di bonifica, attuata sul posto con il reimpiego dei materiali inerti e ferrosi non inquinanti, e nella progettazione degli arredi: le panchine sono fatte in alluminio in parte proveniente da materiale riciclato, mentre gli alberi trapiantati sono stati allevati in vivaio grazie a dei contenitori speciali che hanno permesso la messa a dimora senza l’ausilio di pali tutori. L’autonomia energetica su cui può contare il parco è garantita dall’impianto fotovoltaico montato sulla Capriata Porcheddu che compensa i quasi 100 corpi a led introdotti per la sua illuminazione.

ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE

Una porzione significativa della struttura in cemento armato, le “campate Porcheddu”, è rimasta indenne al processo di trasformazione con l’obiettivo di creare uno spazio dedicato ai grandi eventi di aggregazione e di spettacolo. Accanto alle Capriate sorge la torre piezometrica, il “campanile”, anch’essa rappresenta una testimonianza del passato industriale dell'area ed è un interessante reperto di archeologia industriale.

Un grande esempio di come è possibile riutilizzare e rifunzionalizzare il “già costruito” senza generare ulteriori rifiuti e riducendo l’impermeabilizzazione del suolo.

IL PROCESSO PARTECIPATIVO E LA VALORIZZAZIONE CULTURALE

L’area giochi del parco è frutto di un articolato percorso partecipato realizzato con i bambini della vicina scuola elementare che, davanti all’enorme distesa “lunare” della bonifica dovuta agli imponenti scavi, hanno immaginato un’invasione pacifica di extraterrestri ecologisti, tornati sulla Terra per insegnare ai bambini a prendersene cura. Dalle loro suggestioni raccolte dai progettisti, è nato il “cratere”, uno spazio di oltre 1000 mq delimitato da una caratteristica collinetta rivestita in gomma colorata che ospita al suo interno numerose attrezzature per il gioco suddivise per fasce d’età.

Ad arricchire il Parco contribuiscono inoltre alcune opere d’arte ispirate alla storia operaia dell’area e realizzate da giovani artisti che hanno partecipato a un concorso nazionale di idee aperto a studenti delle Accademie di Belle Arti italiane e delle Facoltà di Architettura.

VERNICI MANGIA SMOG

Un altro importante elemento innovativo introdotto all’interno del parco è stato l’uso di vernici “mangia smog”, ovvero in grado di neutralizzare gli agenti inquinanti come l’ossido e il biossido di azoto fino all’88,8%, riportando l’aria al suo stato di purezza.

Tutto ciò è possibile grazie all’azione del biossido di titanio (TiO2) presente nella vernice e al processo di ossidativo di fotocatalisi. Questa sostanza si attiva a contatto con la luce, sia naturale che artificiale, e trasforma gli agenti inquinanti presenti nell’aria – ossidi di azoto e zolfo, benzene, formaldeide e monossido di carbonio – in molecole di sale inerte. Un processo di ossidazione che già avviene naturalmente, ma che la fotocatalisi accelera, favorendo una più rapida decomposizione ed evitando l’accumulo delle sostanze nocive.

Nelle vernici brevettate più recentemente, il sale prodotto dalla fotocatalisi crea sulle pareti una pellicola protettiva invisibile che riduce la quantità di calore solare assorbita dagli edifici e dalle superfici. In questo modo, non solo si riduce l’inquinamento e si protegge l’ambiente, ma allo stesso tempo grazie all’applicazione di questo tipo di pitture si riesce a risparmiare fino al 29% sui costi del condizionamento degli edifici.

Insomma, una trasformazione sostenibile sotto tutti i punti di vista: non a caso il Parco Aurelio Peccei è stato riconosciuto come il primo parco d’Italia totalmente ecosostenibile che coniuga architettura, verde urbano, memoria storica e innovazione.


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