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Fotovoltaico: tra liberalizzazioni e accortezze

Matteo Bertoni
Fotovoltaico: tra liberalizzazioni e accortezze

La corsa alle rinnovabili si fa più sostenuta: al fine di promuovere l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili, sono state semplificate moltissime procedure per l’installazione degli impianti, così da trovare terreno fertile per la diffusione delle fonti alternative. 

Le agevolazioni
  • Ad Aprile 2022, il Decreto “Energia” ha liberalizzato l’installazione del fotovoltaico sugli edifici.
  • Con il primo Decreto “Aiuti”, già dallo scorso luglio è stato possibile rimuovere alcune restrizioni per l’installazione dei pannelli fotovoltaici a terra nelle strutture turistiche e sono state ampliate le aree ritenute adatte ad installare gli impianti alimentati da fonti rinnovabili.
  • La Legge “Aiuti-bis” va a introdurre ulteriori liberalizzazioni per il fotovoltaico, in linea con il suddetto Decreto “Aiuti” .
  • Infine, ancora delle liberalizzazioni provengono dal Decreto “Aiuti-ter”, che vuole rendere più veloce l’installazione degli impianti sugli edifici. 
Fotovoltaico e centri storici

Fino al 16 luglio 2024, è possibile per le strutture turistiche, utilizzare la Dichiarazione di inizio lavori asseverata (DILA) per quegli impianti fotovoltaici i cui moduli siano posizionati a terra e la cui potenza non sia superiore a 1000 kW purché:

  • l’energia autoprodotta sia utilizzata per i fabbisogni delle strutture stesse;
  • le aree non siano all’interno dei centri storici e non siano tutelate da vincoli paesaggistici.

Questa seconda condizione è stata smorzata dalla Legge “Aiuti-bis”, secondo cui l’installazione del fotovoltaico può essere regolamentata con DILA anche nei centri storici e nelle aree sottoposte a vincolo paesaggistico, a condizione che non risultino visibili dagli spazi pubblici esterni limitrofi.

Fotovoltaico sugli edifici

La suddetta Legge è intervenuta anche per quanto riguarda l’installazione degli impianti fotovoltaici integrati nella copertura degli edifici, non visibili da punti panoramici e da spazi pubblici esterni. Nessuna semplificazione, invece, per quelle coperture che siano realizzate con materiali della tradizione locale, soggette ancora a molte accortezze.

Come abbiamo segnalato anche nel nostro approfondimento “Una notizia interessante per le CER: il fotovoltaico si semplifica”, la procedura attraverso modello unico semplificato è stata estesa dagli impianti fino a 50 kW, agli impianti fino a 200kW: un passo significativo per accelerare la transizione energetica. In relazione ai centri storici, il modello è applicabile per i pannelli integrati sulla copertura per cui valgano le condizioni precedentemente illustrate.

E fuori dai centri storici?

Non è difficile notare l’impegno profuso affinché si diffonda a macchia d’olio l’energia prodotta da fonti rinnovabili. Una riprova viene dal fatto che siano decaduti anche molti limiti relativi ai territori sottoposti a vincoli paesaggistici, escludendo le aree immediatamente perimetrali e al di fuori della fascia di rispetto.

Come emerge da questi dati, si fa sempre più stringente il percorso verso l’uso di energia da fonti rinnovabili, affinché questa rappresenti la regola e non l’eccezione e perché si concretizzino anche quei temi di produzione di energia a km zero e di autoconsumo che ricorrono con le Comunità Energetiche Rinnovabili, in un’ottica sì di autonomia ed indipendenza, ma anche di sviluppo sostenibile del territorio.


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