Regione Lombardia: nuove linee guida per il fotovoltaico nelle aree agricole

Sara Mandonico
Lombardia aree agricole fotovoltaico


La Regione Lombardia ha recentemente modificato la normativa in materia di autorizzazione di impianti fotovoltaici nelle aree agricole, stabilendo nuove linee guida per individuare le superfici dedicate alle coltivazioni certificate, dove è ammesso soltanto l’agrivoltaico.

Categorie PREAC

Con la delibera di Giunta Regionale n. XII/2783 del 15 luglio 2024 la Lombardia ha annullato le precedenti deliberazioni in materia ed ha stabilito quali siano le procedure autorizzative per il milione di ettari di territorio già suddivisi in due categorie dal PREAC:

A. i territori agricoli caratterizzati da produzioni agroalimentari di particolare qualità e tipicità (territori DOP e IGP per i settori viti-vinicolo, olivicolo, frutticolo, orticolo, mellifero; non vengono considerate le aree DOP e IGP per la produzione dei prodotti agroalimentari lattiero-caseari e delle carni lavorate)

B. le restanti aree agricole, a loro volta distinte in:

- B1. aree soggette a specifici usi del suolo 

- B2. altre aree non ricadenti nella categoria b1

Nelle aree di categoria A sono realizzabili impianti agrivoltaici di tipo avanzato e agrivoltaici, a patto che permettano la piena operatività dei mezzi agricoli durante lo svolgimento dell’attività agronomica.

Nelle aree di categoria B1 sono realizzabili impianti agrivoltaici di tipo avanzato e agrivoltaici, in quanto le coltivazioni che le caratterizzano sono di tipo intensivo e di alto valore per l’economia lombarda.

Nelle aree di categoria B2 sono realizzabili impianti agrivoltaici di tipo avanzato e agrivoltaici, dato che ospitano produzioni agricole che richiedono l’utilizzo di macchinari che non sarebbero compatibili con l’installazione a terra.

Richiesta di autorizzazione

Ai fini dello svolgimento delle procedure di autorizzazione, i proponenti devono fornire i seguenti documenti: 

Caratteristiche del sistema agrario dell’area di progetto – ante impianto agrivoltaico; 

Piano colturale proposto sull’area di progetto – di previsione post impianto agrivoltaico;

Analisi economica – ante impianto agrivoltaico;

Analisi economica – di previsione post impianto agrivoltaico;

Stato matrici ambientali - ante impianto agrivoltaico

Inoltre, il progetto allegato all’istanza deve essere sottoposto all’esame di impatto paesistico come previsto dall’art. 35 della normativa del PPR vigente, da redigersi secondo le “Linee guida per l’esame paesistico dei progetti” di cui alla d.g.r. 8 novembre 2002 n. 7/11045, anche se gli ambiti territoriali coinvolti non sono assoggettati a tutela ai sensi del D. Lgs.42/2004. Per le aree soggette a tutela ai sensi del D. Lgs.42/2004, restano ferme le vigenti procedure per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica di cui all’art. 146 del suddetto decreto legislativo.

Ogni cinque anni va presentata una relazione che provi la continuità dell’attività agricola mediante una relazione che includa il monitoraggio pedologico e l’analisi economica redatta ai sensi delle linee guida emanate.

Istruttoria

Durante la fase di istruttoria per il rilascio dell’autorizzazione verranno verificate che le condizioni necessarie siano rispettate per non compromettere la continuità delle attività agricole e pastorali, garantendo al contempo una produzione energetica efficiente. La corretta implementazione di queste condizioni dovrebbe garantire i seguenti punti chiave:

- l’impianto rientri nella definizione di agrivoltaico o agrivoltaico avanzato;

- la resa dell’attività agricola e quella della produzione elettrica siano di buon livello, mantenendo le peculiarità delle coltivazioni e non compromettendo la resa del fotovoltaico.

- vi sia continuità dell'attività agricola durante il corso di esercizio dell'impianto agrivoltaico, attuando un sistema di monitoraggio e valutazione che assicuri il rispetto delle condizioni previste per la compatibilità tra produzione energetica e attività agricole.

- i soggetti siano un’impresa agricola singola o associata da certificato camerale, che realizza il progetto al fine di contenere i propri costi di produzione o una società a partecipazione congiunta con i produttori di energia elettrica o un ramo d’azienda da parte degli stessi imprenditori agricoli.


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